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Salute

Vitamina A: fondamentale per la vista

  • lunedì 19 agosto 2013

La vitamina A o retinolo è un alcool a lunga catena con un anello beta-iononico. In natura la vitamina A si trova sottoforma di esteri degli acidi grassi.
Le provitamine A sono dei carotenoidi con un'attività biologica paragonabile a quella della vitamina A: il più importante è il trans-beta-carotene. 

L'alimentazione apporta vitamina A sotto diverse forme: i prodotti di origine animale contengono retinil-esteri, principalmente il palmitato, quelli di origine vegetale contengono dei carotenoidi di cui il più importante è il beta-carotene. L'assorbimento avviene nell'intestino tenue attraverso un meccanismo di trasporto attivo ed incorporazione nei chilomicroni.
Una volta assorbita viene immagazzinata nel fegato che contiene il 90 % della vitamina A dell'organismo.
Il 10% della vitamina A ingerita non viene assorbita e viene eliminata con le feci o con le urine sottoforma di derivati.

FUNZIONI
I derivati della vitamina A partecipano a 2 funzioni principali, la visione e la differenziazione cellulare:

  • la visione: l'adattamento all'oscurità è un fenomeno chimico-fisico legato alla presenza nei bastoncelli della retina un pigmento fotosensibile: la rodopsina, la cui sintesi avviene partendo da un derivato della vitamina A con l'apporto della luce solare, per arrivare alla generazione di un impulso nervoso che permette di vedere anche al buio.
    Un altro meccanismo d'azione per la vista è la visione delle forme e dei colori che ricorre allo stesso meccanismo grazie alla presenza, a livello dei coni della retina, di 3 pigmenti fotosensibili che differiscono per il loro spettro di assorbimento: le iodopsine.
  • la differenziazione cellulare: i derivati della vitamina A svolgono un ruolo importante nella differenziazione dei tessuti epiteliali.
    In situazione di carenza si osserva una diminuzione della secrezione di muco ed una cheratinizzazione. 

I derivati della vitamina A svolgono un ruolo in parecchi altri processi fisiologici legati, più o meno direttamente, ai processi di differenziazione: crescita e risposta immunitaria.
La vitamina A potrebbe avere anche un ruolo nelle difese aspecifiche contro gli xenobioti (farmaci, inquinanti, ecc) intervenendo nell'attività di alcuni enzimi, in particolare il citocromo P450. Il beta-carotene ha proprietà antiossidanti, agendo bloccando i radicali liberi ed interviene proteggendo le membrane cellulari.

FONTI ALIMENTARI
La vitamina A (retinolo) è presente nei prodotti di origine animale. Si trova nella frazione lipidica (materia grassa) di latte, formaggi, burro, uova, carne.
Il fegato degli animali, essendo fonte di deposito, ne contiene quantitativi importanti.

Il beta-carotene (provitamina A) si trova soprattutto nei vegetali: carote, meloni, albicocche, spinaci, foglie verdi di insalata, ecc.
La quota di beta-carotene e retinolo negli apporti alimentari sarebbe rispettivamente di circa il 30% e il 70%. La vitamina A è sensibile all'ossidazione e teme quindi l'ossigeno, i catalizzatori d'ossidazione, la luce ed il calore. Negli alimenti la presenza di materia grassa non ossidata e la vitamina E svolge un ruolo di protezione della vitamina A. Il beta-carotene, meno sensibile, è parzialmente eliminato con l'acqua di cottura. Durante la cottura degli alimenti si stima che le perdite di vitamina A non dovrebbero superare il 20%.

APPORTO CONSIGLIATO
A seconda delle fasce di età, l'apporto nutrizionale giornaliero consigliato è da 350 a 1000 RE (1 RE = 1  µg di retinolo = 6  µg di beta-carotene), di cui almeno il 60% dovrebbe essere apportato sottoforma di beta-carotene.

  • lattanti: 350 RE/giorno.
  • bambini da 1 a 3 anni: 400 RE/giorno.
  • bambini da 4 a 9 anni: 600 RE/giorno.
  • bambini da 10 a 12 anni: 800 RE/giorno.
  • adolescenti, uomini adulti: 1000 RE/giorno.
  • adolescenti, donne adulte: 800 RE/giorno.
  • gravidanza: 1000 RE/giorno.
  • allattamento: 1300 RE/giorno.

CARENZA
La carenza di vitamina A si manifesta con segni oculari, cutanei, generali che sono la conseguenza o di una diminuzione degli apporti o dell'assorbimento o della mancanza di utilizzo.

  • segni oculari: la carenza comporta un'anomalia funzionale della retina ed un danno anatomico della cornea. Il danno alla retina si presenta come una diminuzione dell'adattamento visivo alla luce crepuscolare ed è una delle prime manifestazioni carenziali. Il danno alla cornea, invece, si manifesta con secchezza ed atrofia della congiuntiva. Ci possono anche essere delle macchie costituite da residui cellulari che con il tempo possono andare incontro ad ulcerazioni con complicanze infettive fino alla cecità.
  • segni cutanei: secchezza della pelle dovuta ad atrofia delle ghiandole sebacee e mucose nonché ipercheratosi. Queste lesioni compaiono principalmente a livello della faccia esterna degli arti inferiori.
  • segni generali: la carenza di vitamina A comporta una maggiore esposizione alla infezioni virali (morbillo) ed alle complicanze polmonari. Questo probabilmente è dovuti ad anomalie della mucosa respiratoria che favoriscono la colonizzazione microbica.

INTERAZIONI FARMACOLOGICHE
Alcuni farmaci interferiscono con il metabolismo della vitamina A:

  • neomicina: comporta una diminuzione dell'assorbimento intestinale.
  • corticosteroidi: la terapia prolungata con corticosteroidi provoca una diminuzione delle riserve epatiche.
  • contraccezione orale: diminuiscono le riserve epatiche.

INCIDENTI E COMPLICANZE
La vitamina A che può accumularsi nei tessuti è tossica se viene somministrata ad alte dosi. Questo tossicità è in funzione della durata della somministrazione e della dose assorbita per chilo di peso. Si possono individuare 3 tipi di situazioni:

  • intossicazione acuta: le dosi necessarie sono quasi sempre superiori a 100 volte gli apporti quotidiani consigliati. Nell'adulto s osservano nausea, vomito, diarrea, cefalea, vertigine, difficoltà di coordinazione. Nel lattante si presenta un aumento della pressione intracranica con protrusione della fontanella.
  • intossicazione cronica: le dosi che espongono al rischio di intossicazione cronica sono superiori a 10 volte gli apporti quotidiani consigliati, somministrati per parecchie settimane o mesi. E' la più frequente e si manifestano in progressione i seguenti sintomi: astenia, anoressia, irritabilità, nauea, vomito, secchezza cutanea, alopecia, prurito, epatomegalia, cirrosi, edema papillare, diplopia, dolori osteo-articolari.
  • rischio teratogeno: malformazioni al feto per la somministrazione di vitamina A in gravidanza. Queste riguardano l'apparato urinario, il surrene, il sistema nervoso centrale, gli occhi, le orecchie, lo scheletro.

Le sole fonti alimentari che potrebbero portare intossicazioni sono il fegato di animali che ne contiene in quantità davvero alte, altrimenti tutti gli altri casi di intossicazione sono di origine farmacologica e dovute principalmente all'assorbimento cronico di dosi eccessive di vitamina A in regime non nutrizionale.

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