Fegato, averne cura ogni giorno per prevenire malattie epatiche

«Bisogna parlare di fegato, di prevenzione delle malattie epatiche, e di stili di vita che salvaguardino la salute di questo importante organo». Ne è fortemente convinto Mario Rizzetto, docente di Gastroenterologia di Torino che ha risposto alle nostre domande.

QUALI SONO E QUANTO SONO DIFFUSE LE MALATTIE EPATICHE?Le principali sono la cirrosi alcolica e le epatiti virali. Negli ultimi anni però stanno prendendo sempre più piede le patologie epatiche di origine metabolica, come le steatoepatiti. Non sono legate né al consumo di alcol, né all'infezione di virus. Ma dipendono da quei killer silenziosi tipici delle società industrializzate, ossia sovrappeso, obesità, ipertensione, diabete. Si sono invece ridotte le malattie epatiche causate dall'alcol, anche grazie alle campagne di prevenzione, e a un lieve decremento delle infezioni da epatite C. In netto calo perfino le epatiti B, grazie soprattutto alle vaccinazioni obbligatorie.

QUALE PREVENZIONE ADOTTARE?Il fegato è un organo poco conosciuto, di conseguenza si fa poca prevenzione. Eppure si potrebbe fare parecchio per evitare le principali epatopatie. Per esempio facendo attività fisica regolare, evitando i cibi grassi e l'apporto calorico generale, e seguendo le classiche regole di igiene per evitare le infezioni da virus.

CI SONO NOVITA' NELLA RICERCA IN CAMPO EPATOLOGICO?
Negli ultimi decenni gli sforzi maggiori sono stati orientati allo sviluppo di nuovi farmaci. Sia sul fronte degli antivirali, sia su quello degli antitumorali. Per esempio saranno presto disponibili nuovi farmaci che combattono i virus dell'epatite C e B che miglioreranno la terapia in termini di sicurezza ed efficacia.

QUANTO E' IMPORTANTE LA DIAGNOSI PRECOCE?È fondamentale. Perché le malattie epatiche sono subdole, non danno sintomi o segnali particolari fino a quando la situazione non peggiora, cioè quando si è ormai sviluppata la cirrosi e compaiono le prime conseguenze, come l'accumulo di acqua nell'addome (ascite), o l'ipertensione portale.
Oltre a essere importantissima, la diagnosi precoce, semplice e poco costosa. Basta un prelievo di sangue e l'esame delle transaminasi per accendere un campanello d'allarme. Tutti coloro che hanno un sospetto, vuoi perché consumano molto alcol, vuoi perché hanno un familiare affetto da epatite, dovrebbero periodicamente controllare le proprie transaminasi.

CHE COSA SONO I NODULI EPATICI? PERCHE' AVERNE UNO NON SIGNIFICA NECESSARIAMENTE AVERE UN TUMORE? Quando si parla di noduli epatici subito si pensa al tumore. Ma non sempre è così. Il nodulo è una specie di nodo, una pallina, che si forma nel fegato e che si può vedere con un'ecografia perché ha una consistenza diversa rispetto al tessuto epatico. Certo, può essere un tumore primario, oppure una metastasi. Ma può anche essere un semplice e innocuo angioma, come quelle macchie che a volte si formano sulla pelle. Oppure un'iperplasia nodulare focale, una specie di cicatrice di cui non si conosce l'origine. Ci sono poi i noduli fibrotici e quelli infiammatori, oppure gli adenomi. La situazione di un nodulo va valutata bene, di caso in caso.

IL TUMORE AL FEGATO FA PAURA: QUALI SONO LE PROSPETTIVE TERAPEUTICHE FUTURE?
Negli ultimi anni abbiamo assistito a novità di rilievo nella cura del tumore epatico. Il primo farmaco specifico contro questo tumore, sorafenib, ha aperto la strada alla ricerca farmacologica. Oggi sono in sperimentazione tante molecole che, sfruttando il ruolo da apripista di sorafenib, stanno accendendo non poche speranze per il futuro. Va detto, per evitare facili entusiasmi, che siamo ancora agli inizi e che il percorso intrapreso, anche se positivo, è ancora lungo.