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Clamidia: pericolosa anche senza sintomi
- lunedì 09 settembre 2013
La clamidia è un'infezione batterica causata da un microrganismo, chlamydia trachomatis, trasmesso sia attraverso rapporti sessuali vaginali, anali o orali che per via materno-fetale.
Negli adulti la clamidia comporta prevalentemente manifestazioni sintomatiche leggere, limitate a qualche perdita vaginale anomala o ad una sensazione di prurito o fastidio ai genitali. Spesso il decorso è asintomatico, tanto da passare inosservato alla persona che ne è stata colpita, riconoscerla in tempo e sconfiggerla con un adeguato trattamento antibiotico è molto importante per evitare complicanze importanti, fra le quali la sterilità.
E' considerata come un'infezione a trasmissione sessuale silenziosa, per questo motivo però non deve essere sottovalutata perchè può portare a danni gravi. Insieme alla tricomoniasi e alla gonorrea, con la quale condivide numerose manifestazioni cliniche, la clamidia è una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse al mondo. Nella maggior parte dei casi l'infezione interessa le donne sessualmente attive, con un picco di incidenza attorno ai 20 anni.
SINTOMI
I sintomi spesso compaiono dopo 7-12 giorni dai rapporti sessuali non protetti con una persona infetta e comprendono:
Nella donna:
- dolore durante la minzione.
- perdite sanguinolente al di fuori del ciclo.
- dolore durante o dopo i rapporti sessuali.
- dolore nella parte inferiore dell'addome.
- perdite vaginali anomale.
Nell'uomo:
- dolore durante la minzione.
- prurito uretrale.
- fastidi testicolari (dolori e gonfiori).
- perdite uretrali, a volte visibili solo dopo spremitura del glande.
Se l'infezione viene trasmessa durante un rapporto anale, la clamidia può causare proctite (dolore rettale, spasmi anali accompagnati da urgente bisogno di defecare, sanguinamento); negli uomini è frequente riscontro tra maschi omosessuali, nelle donne può essere anche la conseguenza di una cervicite.
Nel caso l'infezione da clamidia non venga curata, in una donna la sintomatologia può aggravarsi notevolmente: si possono danneggiare permanentemente le tube di Falloppio e il dolore pelvico può cronicizzarsi ed entrambi possono influenzare drasticamente la fertilità.
La clamidia non curata può anche causare l'infiammazione cronica delle pelvi (PID), che può colpire la vagina, il collo dell'utero, l'utero, le tube di Falloppio e le ovaie.
In alcuni casi, la PID è asintomatica, ma spesso provoca dolore addominale o al fondoschiena, minzione dolorosa, dolore durante i rapporti, sanguinamento intermestruale, nausea, vomito, senso di affaticamento o febbre. Negli uomini se viene trascurata può causare l'epididimite, un'infiammazione dei condotti che si trovano nella zona retrostante i testicoli, responsabile di gonfiore, dolore e talvolta infertilità.
FATTORI DI RISCHIO
- età compresa fra i 16 e i 24 anni.
- abituale o recente cambio di partner sessuale.
- mancato uso di metodi di barriera di contraccezione.
- anamnesi positiva per le altre malattie sessualmente trasmissibili.
- mancato utilizzo del preservativo anche se si hanno altri metodi di contraccezione.
TRASMISSIONE
La clamidia è contagiosa. Può essere trasmessa attraverso il contatto sessuale mediante il seme o le secrezioni vaginali. Nel caso di contatto con gli occhi, può causare la congiuntivite.
La clamidia non si diffonde attraverso contatti casuali, ad esempio se stringiamo la mano ad una persona infetta o se usiamo la stesa toilette. Se ha un paziente viene diagnosticata la clamidia, tutti i partner sessuali di quella persona devono essere informati e curati con gli antibiotici, anche se non hanno alcun sintomo, in modo che non sviluppino alcuna complicazione a lungo termine e propaghino l'infezione a terze persone.
CURA E TERAPIA
Se viene individuata per tempo la clamidia può essere facilmente curata con gli antibiotici e i sintomi alleviati entro una settimana, dieci giorni. Se non viene curata può causare complicanze gravi che possono apparire mesi o persino anni dopo il contagio.
Come per altre malattie sessualmente trasmesse, la clamidia può dare l'impressione di essere migliorata quando in realtà è ancora presente. Il fatto che i sintomi scompaiano dopo pochi giorni anche se non si è curati, non significa che l'infezione sia scomparsa. Gli antibiotici più utilizzati sono l'azitromicina, somministrandone una singola dose, o la doxiciclina che prevede un'assunzione più duratura (7/10 giorni).
PREVENZIONE
Come per le altre malattie a trasmissione sessuale, l'utilizzo del preservativo può diminuire il rischio di contrarre queste patologie. Inoltre è sconsigliato l'utilizzo delle lavande vaginali perchè modificando la flora batterica naturale della vagina, possono favorire la proliferazione batterica, dal momento che viene a mancare una barriera naturale.
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