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Stile di vita: la migliore cura per colesterolo e trigliceridi.
- di Giulio Mignani
- martedì 10 dicembre 2013
Con il termine dislipidemie si intendono tutte le variazioni, fuori dall'intervallo considerato normale, della quantità di lipidi (grassi) nel sangue.
Colesterolo e trigliceridi sono i due parametri maggiormente sorvegliati: ipercolesterolemia, ipetrigliceridemia e bassi livelli di HDL, il "colesterolo buono" possono portare ad una grave e precoce insorgenza di patologie cardiovascolari.
La prima cosa da fare per riportare alla normalità i livelli di lipidi è intervenire sullo stile di vita: i farmaci dovrebbero essere l'ultima risorsa quando gli interventi sulle nostre abitudini, soprattutto alimentari, si rivelano insufficienti.
GLI OBIETTIVI
In generale le raccomandazioni dietetiche hanno come obiettivi:
- la riduzione del colesterolo e dei trigliceridi entro un limite accettabile.
- il raggiungimento e il mantenimento di un peso ragionevole.
- miglioramento di pressione arteriosa e glicemia.
L'obiettivo del trattamento (farmacologico o basato sullo stile di vita) è l'abbassamento del colesterolo LDL (quello "cattivo").
Ogni riduzione di 40 mg/dL di questo tipo di colesterolo è associata ad una riduzione del 22% della mortalità e della morbilità cardiovascolare, quindi modulare gli aspetti nutrizionali è di vitale importanza per i pazienti, anche quelli già in terapia.
SU COSA INTERVENIRE?
- seguire un'alimentazione variata ed adeguare il consumo energetico al fine di prevenire sovrappeso e obesità.
- sostituire i grassi saturi (di origine animale) con acidi grassi poliinsaturi.
- ridurre il consumo di sale (attenzione a quello utilizzato nella preparazione dei cibi e non solo a tavola, come il dado).
- aumentare il consumo di pesce, frutta, verdura, legumi, pane integrale e cereali e carne bianca.
- ridurre il consumo di alcolici (1-2 bicchieri di vino rosso ai pasti sono ottimali).
- praticare una moderata attività fisica.
- ridurre il consumo di alimenti ricchi di colesterolo.
- non fumare.
ACIDI GRASSI SATURI E TRANS
Sono la componente dietetica che più influisce sul colesterolo LDL: è necessario quindi ridurne il consumo a favore di quelli insaturi, di origine vegetale o estratti dal pesce.
Questo cambiamento favorisce la riduzione dei livelli di trigliceridi e migliora la sensibilità insulinica.
I famosi omega-3 non hanno un effetto diretto sul colesterolo, ma il loro consumo è associato ad una riduzione del rischio CV.
Integrazioni di 2-3g al giorno possono ridurre i livelli di trigliceridi del 25-30%, dosi superiori possono aumentare il colesterolo LDL.
Consiglio: alternare la carne con legumi e pesce, per ridurre i livelli di colesterolo.
efficacia | |
ridurre il consumo di acidi grassi saturi e trans | alta |
utilizzare cibi addizionati di fitosteroli | alta |
ridurre il consumo di colesterolo | media |
aumentare il consumo di fibra | media |
utilizzare integratori a base di riso rosso fermentato | bassa |
utilizzare prodotti a base di proteine della soia | bassa |
aumentare l'attività fisica | bassa |
efficacia | |
ridurre il sovrappeso | alta |
ridurre il consumo di alcol | alta |
ridurre il consumo di zuccheri semplici | alta |
aumentare l'attività fisica | media |
aumentare il consumo di omega-3 | media |
sostituire i grassi saturi con mono- e poliinsaturi | media |
efficacia | |
ridurre il consumo di acidi grassi trans | alta |
aumentare l'attività fisica | alta |
ridurre il sovrappeso | medio |
consumare alcol con moderazione | alta |
efficacia | |
ridurre il sovrappeso | alta |
ridurre il consumo di alcol | alta |
ridurre il consumo di zuccheri semplici | alta |
aumentare l'attività fisica | media |
aumentare il consumo di omega-3 | media |
sostituire i grassi saturi con mono- e poliinsaturi | media |
ATTIVITA' FISICA E PESO CORPOREO
Chi ha un BMI>25 (sovrappeso) o >30 (obeso) è più a rischio di sviluppare patologie cardivascolari. Sovrappeso e obesità sono infatti associati a diverse alterazioni metaboliche come l'insulinoresistenza (causa di diabete di tipo II) e aumento della secrezione di acidi grassi.
Una riduzione del peso anche del 5-10%, migliora di parecchio le alterazioni lipidiche, aumentando il colesterolo HDL.
Meglio scegliere una dieta povera di grassi piuttosto che una povera di carboidrati; queste ultime infatti, benchè siano in grado di fare perdere diversi kg in poco tempo e siano perciò di moda, non hanno ancora dato prova di sicurezza a lungo termine.
L'attività fisica migliora il rapporto HDL/LDL e riduce i trigliceridi.
Consiglio: 30 minuti di leggera attività più giorni a settimana, evitare le pigrizie quotidiane come utilizzare la macchina per brevi distanze o l'ascensore.
ALCOL
Il consumo moderato di alcol (20-30 g/die nell'uomo e 10-20 g/die nella donna) è associato ad un positivo aumento del colesterolo HDL, ma anche dei trigliceridi.
L'assunzione di bevande alcoliche è quindi da limitare, meglio se ai pasti.
Il vino rosso poi ha effetti sulla riduzione del colesterolo ed è quindi, a parità di contenuto alcolico, da preferire alle altre bevande.
FITOSTEROLI
Sono sostanze che riducono l'assoorbimento del colesterolo a livello intestinale. Le linee guida ne consigliano un consumo di 2-3 g al giorno, queste dosi possono abbassare il colesterolo del 4-11%.
Sono efficaci anche in soggetti che già assumono statine.
CARBOIDRATI E FIBRA ALIMENTARE
I carboidrati non influiscono sull'aumento del colesterolo LDL, quindi possono essere utilizzati per sostituire i cibi ricchi di grassi saturi, ma l'eccesso di zuccheri può portare ad un aumento della trigliceridemia.
Il fruttosio è lo zucchero che ha il maggiore effetto sull'innalzamento dei trigliceridi, nonostante il basso indice glicemico ed è contenuto nel saccarosio, il normale zucchero da cucina.
Non si dovrebbero mai assumere quindi alte quantità di glucidi senza il corretto apporto di fibra.
La fibra aiuta il senso di sazietà, rallenta lo svuotamento gastrico e di conseguenza l'assorbimento delle sostanze nutritive e regola i livelli di glucosio e colesterolo.
PROTEINE DELLA SOIA, RISO ROSSO FERMENTATO, POLICOSANOLI
- Le proteine della soia hanno in realtà un effetto molto modesto sulla riduzione del colesterolo LDL, e probabilmente solo nei soggetti affetti da ipercolesterolemia.
- I policosanoli (estratti dalla canna da zucchero, dal riso e dal germe di grano) non hanno grandi effetti sui livelli di colesterolo LDL, HDL e sui trigliceridi, ma contengono pigmenti dall'attività simile alle statine, i più comuni farmaci per il colesterolo.
- La monacolina è utile per ridurre il colesterolo totale e LDL. Di recente è stato approvato l'uso fino a 10mg giornalieri, anzichè 3.
Giulio Mignani
Farmacista, laureato con lode presso l'Università di Bologna. Si occupa soprattutto di integrazione alimentare e sportiva.
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