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Acidità di stomaco e reflusso
- di Giulio Mignani
- giovedì 20 marzo 2014
Lo stomaco è, dopo la bocca, il primo stadio della digestione dei cibi. Al fine di preparare quanto ingerito all'assorbimento intestinale questo organo produce grandi quantità di acido cloridrico.
Lo stomaco possiede meccanismi di protezione dall'ambiente acido che si crea, ma a volte l'equilibrio delle difese può alterarsi, risultando in acidità, gastriti o reflusso.
La cosiddetta "acidità di stomaco" è la sensazione di bruciore dovuta all'ambiente acido gastrico non sufficientemente compensata dai meccanismi di protezione che lo stomaco possiede.Quando l'acidità provoca l'infiammazione delle pareti gastriche, si parla di "gastrite".L'ambiente acido è solitamente mantenuto all'interno dello stomaco, ma in taluni casi (ernia iatale, posizione supina, ecc...) i succhi acidi possono risalire lungo l'esofago che non è naturalmente protetto causando irritazioni o esofagiti.
Il trattamento, almeno inizialmente è farmacologico e per i casi più lievi sono disponibili numerosi farmaci da banco.Ovviamente anche le variazioni nello stile di vita, come la scelta di alimenti particolari, sono fondamentali nel trattamento.Evitare alcolici e grassi, oltre ai cibi molto acidi, è una prima scelta nel trattamento di questi disturbi.Il calo di peso, la cessazione del fumo e il sollevamento della testata del letto sono misure importanti.
In taluni casi l'ulcera è sostenuta dall'infezione da Helicobacter pylori, un batterio capace di sopravvivere nello stomaco.La terapia in questi casi è di tipo combinato con antibiotici.Nei casi più gravi possono formarsi ulcere, gastriche o esofagee che rappresentano una patologia piuttosto seria.
ANTIACIDIGli antiacidi non hanno una vera azione farmacologica, ma piuttosto chimica, sono infatti sostanze basiche che tamponano l'acidità gastrica.Sono spesso costituiti da sali di magnesio, calcio e alluminio e non presentano particolari controindicazioni all'uso.Lo svuotamento gastrico è però rapido e questi farmaci agiscono solo per il tempo in cui permangono nello stomaco, di conseguenza la loro azione è piuttosto limitata nel tempo e vanno assunti più volte nel corso della giornata.
Spesso alluminio (azione astringente) e magnesio (azione lassativa) vengono abbinati per compensare i relativi effetti collaterali.In commercio sono presenti formulazioni in compresse o liquide (anche in monodose) che si sono dimostrate più efficaci.
Il vecchio bicarbonato, oggi poco usato, contiene sodio e di conseguenza è meno popolare di un tempo poichè viene preferibilmente evitato in caso di pazienti ipertesi.I preparati contenenti calcio possono indurre invece un'iperacidità di rimbalzo: tamponano cioè l'acidità grazie al loro carattere basico ma stimolano lo stomaco, su tempi più lunghi a secernere acido e quindi non sono indicati per trattamenti prolungati.
ALGINATIMolto utili nei casi lievi/moderati: creano una pellicola che riveste le pareti dello stomaco e si oppongono fisicamente al reflusso, creando una sorta di "tappo" che impedisce al contenuto gatrico di risalire nell'esofago.Spesso contengono sodio, quindi è necessario prestare attenzione.
ANTIMUSCARINICIRiducono la motilità intestinale la secrezione acida gastrica. Sono per lo più usati per patologie con presenza di spasmi e manifestazioni dolorose, ma non per l'iperacidità isolata.
ANTI-H2Inibiscono la secrezione acida gastrica attraverso il blocco dei recettori dell'istamina. A questi farmacici, spesso vengono preferiti gli inibitori di pompa protonica.I farmaci più comuni appartenenti a questa classe sono ranitidina e cimetidina.
INIBITORI DELLA POMPA PROTONICASono farmaci ormai di larghissimo utilizzo, agiscono inibendo il meccanismo che introduce protoni (ioni idrogeno, H+) nello stomaco, creando un ambiente acido.I farmaci più noti sono omeprazolo, lansoprazolo, esomeprazolo, rabeprazolo.Molti sono disponibili in formulazioni da banco.
Il loro vantaggio è la possibilità di essere usati in terapie di mantenimento (non a vita però) e vanno somministrati generalmente solo una volta al giorno, semplificando il loro utilizzo.
Sono formuati in modo da venire convertiti, dopo l'assuzione in forma attiva. Pertanto sono protetti dall'acidità gastrica che li inattiverebbe. Vengono pertanto formulati in modo da venire assorbiti solo nell'intestino. Vengono poi attivati e raggiungono lo stomaco dove esplicano la loro azione.
I FANSUna delle principali cause di gastrite sono i FANS, i Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei, la più comune classe di antinfiammatori e antidolorifici non cortisonici. A questa classe appartengono l'acido acetilsalicilico, l'ibuprofene, il diclofenac, il ketoprofene e altri farmaci di uso comunissimo. Quando la loro assunzione non può essere sospesa si associano gastroprotettori o analoghi delle "prostaglandine" che stimolano i meccanismi di protezione dello stomaco, ma la cui secrezione è inibita dai FANS allo scopo di ridurre le infiammazioni.
Tutti questi farmaci, nelle loro formulazioni da banco, sono pensati per trattare i sintomi temporanei e di lieve entità. Patologie più severe e durature devono essere sottoposte alla valutazione del medico.
Giulio Mignani
Farmacista, laureato con lode presso l'Università di Bologna. Si occupa soprattutto di integrazione alimentare e sportiva.
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